Dopo gli “americani” di Starbucks arrivano al supermercato tre caffè direct trade e di qualità della torrefazione di Sanapo: segno che siamo finalmente pronti ad andare oltre la tradizionale “mattonella”?
La strada dello specialty in Italia, si sa, è tormentata, lenta e irta di ostacoli. Far capire agli italiani che il caffè è qualcosa di fragile e prezioso, più vario del vino e più complesso di – che so – un gin sembra sia compito assai arduo. Ora però il mondo specialty segna un punto, con una mossa piuttosto audace che forse in pochi si aspettavano. Protagonista un vulcanico Francesco Sanapo e una catena di supermercati, Esselunga, da sempre attenta alla varietà e che evidentemente con il nuovo management ha voglia di osare. Così ecco la notizia: il caffè di Ditta Artigianale, microtorrefazione e linea di caffettiere fondata da Francesco Sanapo, approda sugli scaffali di Esselunga delle città di Bergamo, Bologna, Firenze, Milano e Verona con due monorigine, El Manzano e Koke, e la miscela MammaMia, in un nuovo pack riciclabile al 100%. È la prima volta di un caffè speciale nella grande distribuzione italiana.
“Si tratta di una grande vittoria non solo per Ditta Artigianale ma per l’intera industria dello specialty coffee che potrà essere apprezzato e conosciuto da ancora più persone. – ha detto Francesco Sanapo –. La grande distribuzione apre le porte a questa filosofia di caffè che racconta il grande lavoro svolto dai protagonisti della filiera. Un traguardo per i piccoli produttori e per il tostatore che vedono riconosciuti ancora di più i propri sforzi. Un vantaggio anche per i consumatori, che hanno la possibilità di essere più consapevoli del caffè che andranno a bere e poter scegliere, come avviene ad esempio per il vino o per l’olio, tra un prodotto più o meno di qualità, più o meno etico da un punto di vista sia ambientale sia umano”.
Le tre referenze sono tre Arabica. MammaMia è l’ormai mitico blend per espresso creato da Francesco per una mamma che, quando andava a trovarlo a Firenze, nascondeva in valigia una “mattonella” di caffè commerciale perché i monorigine preziosi del figlio le risultavano troppo acidi, insomma non le piacevano proprio. Lavorando su nuove varietà botaniche e nuovi processi di fermentazione, Sanapo ha creato una miscela che incontra il gusto di chi ama il tradizionale caffè italiano, con una acidità medio-bassa e note di cioccolato, ciliegia matura, caramello e mandorla. I chicchi presenti nel blend sono frutto del lavoro di tre produttrici, conosciute da Francesco nelle loro farm in Perù, Costa Rica e Honduras.
El Manzano è invece una monorigine di El Salvador, varietà Pacamara, coltivata ad alta quota in un territorio vulcanico, contraddistinta da note fruttate tropicali di mango e ananas, un corpo rotondo e un retrogusto floreale. Finca El Manzano è una delle farm di Emilio Lopez, produttore appassionato e alla ricerca permanente della perfezione.
Koke, monorigine biologica etiope che cresce spontaneamente nelle foreste della regione di Kaa ad oltre 2000 metri di altezza, regala un profilo gustativo unico con sentori di lime, tè nero e bergamotto. I chicchi di questo caffè vengono fermentati per 24-36 ore, lavati e essiccati al sole per 10-15 giorni. La cooperativa Koke è stata fondata nel 1975 e conta 828 piccoli produttori agricoltori.
Anna Muzio
Giornalista
Da vent’anni scrivo nell’incrocio tra turismo, food e attualità per testate di settore e non.
Altri articoli
Cafezal, un nuovo luogo a Milano per i coffeelovers
In 500 mq non solo caffetteria ma...
Viaggiare è un po’ gustare: il mondo delle monorigini è un viaggio sensoriale continuo
È l’approccio di Fiorilli Specialty...
Da SCA alla Latte Art, l’arena di HostMilano ospita i campionati del caffè
A fieraMilano Rho dal 22 al 26 ottobre...
Gelato, i 10 gusti più strani si trovano in Lituania
Non solo caffè, utilizzato fin dal...