“Strano nome per una ragazza, Specialty. Ma tu sei davvero speciale. Significa speciale, vero?”.
“Più o meno, anche se non so ancora che cosa io abbia di così speciale. Forse solo il fatto che sono figlia unica e i miei stravedevano per me”.
“Be’, ognuno di noi a suo modo è speciale… Cazzo! ho detto una banalità. La mia specialità è essere banale. Comunque mi chiamo Gianni, piacere”.
“Un nome tranquillo”.
“Esatto, un nome tranquillo, forse troppo. Potevi anche dire banale”.
“Che cosa vuoi bere Nome Tranquillo?”.
“Prima ti devo dire qual è la tua specialità”.
“Giusto, qual è la mia specialità?”
“Vediamo se indovini. Ovviamente è qualcosa di banale”.
“Le tette? Il culo? No, qualcosa di più romantico: il sorriso, lo sguardo, la voce, la pelle scura…”.
“Niente di tutto questo, anche se ti darei 10 su tutto. Sei speciale quando prepari il caffè. Mi eccita. Lo trovo esaltante. Forse sono malato”.
“Sei solo banale Nome Tranquillo. Sai quanti uomini mi hanno detto la stessa cosa? Allora quale caffè preferisci che ti prepari?”
“Quello che impieghi di più a preparare e che io possa bere fino all’ora di chiusura, guardandoti”.
“Le vedi le persone nel locale, siamo pieni. E tutti quanti mi hanno chiesto il tuo stesso caffè”
Alberto del Giudice
Giornalista
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