Il metodo d’estrazione più antico è pretesto per imbarcarsi in un viaggio anche personale nella storia del caffè per la campionessa italiana di ibrik, cosmopolita che ci invita a guardare oltre le nostre abitudini consolidate
Il caffè, ormai l’abbiamo capito, ha mille facce e innumerevoli più storie. Multiforme e complesso, racconta popoli e momenti storici, l’attuale compreso. Per questo ci piace segnalare questo libro (in inglese) di Niki Di Landa, campionessa italiana di ibrik (leggi l’intervista che la ha fatto Coffeando) che in questo libro in 52 pagine ci racconta la storia del più antico metodo di estrazione del caffè, presente in tutto il medio oriente e ne Balcani. In un viaggio che diventa anche personale.
“È un progetto nato di impulso – ci spiega Niki -. Una mattina mi sono messa al pc e ho iniziato a buttar giù le idee. Credo che sia stata una forma di terapia, un lasciar andare le emozioni legate a questo periodo, a diverse difficoltà lavorative che non posso negare e a una mancanza di riferimenti per il futuro. Il libro poi è servito anche per colmare un vuoto che c’è nel settore caffè, ossia la scarsa produzione di contenuti”.
La sensazione è che ci troviamo veramente davanti a un bivio: dopo la grande crisi seguita alla pandemia, possiamo chiuderci ancora più, a riccio in noi stessi oppure metterci in gioco condividendo la conoscenza e avvicinando le persone: “ora più che mai buttiamo giù le barriere e interessiamoci anche a cose che non fanno strettamente parte delle nostre tradizioni e/o abitudini”.
Di cosa parla esattamente il libro? “È una breve carrellata della mia storia, di come mi sono avvicinata al caffè ma una parte centrale e piuttosto importante dello scritto è dedicata alla storia del chicco, dal 1500 ad oggi, di come è partita la colonizzazione del caffè nell’Europa del XIV secolo, come sono nate le coffee house a Vienna, i punti di ristoro nell’Africa occidentale e come la fortissima presenza Ottomana in Europa abbia contribuito a fare del caffè la bevanda più ricercata nella storia. Chiudo la narrazione con alcune ricette a me care, dal caffè alla masticha (una resina prodotta solo in Grecia, nell’isola di Chios), alla ricetta del baklava, dolce che non può mai mancare nella case dell’Europa orientale quando abbiamo ospiti a casa e vogliamo offrire un ibrik”.
Elvira Niki Di Landa, Ibrik: The coffee journey of a gipsy soul, disponibile su Amazon in formato Kindle o copertina flessibile
Anna Muzio
Giornalista
Da vent’anni scrivo nell’incrocio tra turismo, food e attualità per testate di settore e non.
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