Una micro torrefazione di Houston, Three Keys Coffee, associa musica jazz ai suoi chicchi e una canzone a ogni estrazione. L’idea ci risuona, perché, come la musica, la nera bevanda ci è compagna di vita
Non sappiamo quale sia la vostra musica preferita ma, se ci pensate, ognuna ha una sua bevanda d’elezione: la classica un distillato da meditazione, il punk e il country la birra, il rock americano bourbon e whisky a fiumi. I musicisti tradizionalmente non si trano indietro quando si tratta di alzare i gomito, e dunque Lemmy Kilmister, mitico bassista dei Motörhead, amava Jack and Coke, Jack Daniel e Coca Cola, tanto che alcuni fan alla sua dipartita proposero d rinominare il cocktail The Lemmy, durante il tour di quello che è forse uno dei migliori album dei Rolling Stones, Exile on Main Street (1972), andava per la maggiore il Tequila Sunrise, Janis Joplin non nascondeva la sua passione per il Southern Comfort, Freddie Mercury amava la vodka ma anche lo champagne. Alcuni ci sono rimasti sotto, dando sostanza a quel mito che vuole genio e sregolatezza andare indissolubilmente a braccetto. Ma intanto – ne siamo abbastanza certi – senza il caffè non sarebbe stata scritta una nota, o un romanzo se è solo per quello, e musicisti e fonici non potrebbero reggere i lunghe ma tour de force che spingono le registrazioni nel cuore della notte.
E poi, come la musica, il caffè è umorale, vario, può essere semplice e piacione come un motivetto pop di Ariana Grande o complesso e sfaccettato come una fuga di Bach, ma anche tosto e sfacciato come un pezzo di Eminem. Ma come la musica fa da colonna sonora alle nostre giornate, ci accompagna mentre lavoriamo o viaggiamo o chiacchieriamo seduti in un bar.
Così devono aver pensato quelli di Three Keys Coffee, una torrefazione fondata nel 2019 dalla coppia Tio (ingegnere meccanico, musicista e Head Brewer) e Kenzel (viaggiatrice incallita) Fallen a Houston, Texas, che – nomina sunt omina – prende il nome dai tre pistoni della tromba, strumento simbolo della musica jazz: una passione e un linguaggio simili al loro approccio “sofisticato ma accessibile a chiunque voglia di fermarsi un attimo a condividere una tazza di caffè”.
Ruota degli aromi musicali
Oltre alle playlist su Spotify, al sottofondo musicale che immaginiamo costante e raffinatissimo, i nostri sono arrivati a reinventare la canonica ruota degli aromi di Sca, stilizzata sotto forma di un album in vinile su un giradischi abbinandola alla musica dei grandi jazzisti in modo da dare “un’esplorazione più sinestetica dell’intersezione tra caffè e jazz. Per noi il caffè è un’esperienza multisensoriale. Il caffè, come il jazz, è qualcosa che ti piace, qualcosa che senti e qualcosa che fai. Non risiede in una sola dimensione e non è un caso che gli aromi del caffè siano spesso descritti come “note”. Nella nostra interpretazione della ruota del caffè gusto e suono si intersecano per fornire una rappresentazione dinamica ma accessibile del caffè”. E così la tostatura leggera e brillante è associata a Ella Fitgerald e quella scura e ricca a John Coltrane, tanto per prender due estremi.
Una canzone per ogni metodo di estrazione
Nella Weltanschauung dei Fallen anche i metodi di estrazione sono abbinati alla musica. E così la French Press “facile, economica e senza scarti (non richiede filtri di carta)” che produce un caffè “strutturato, pesante, risonante” è abbinata a “Naima” di John Coltrane (con le ulteriori informazioni su quantità di caffè (1 g per 14-16 g d’acqua), macinatura (molto grossolana), tempo di estrazione (4 minuti).
Il Chemex, che richiede un solo strumento e genera un gusto “pulito, raffinato, uniforme ed equilibrato” (ricetta: 1 g per 15-17 g d’acqua, macinatura media/ grossolana, tempo di estrazione 3 – 6 minuti) è abbinato a “It Never Entered my Mind” del grande Miles Davis
L’Aeropress (veloce, portatile, leggera ma allo stesso tempo metodo complesso e che assicura una sola tazza alla volta) (ricetta 1 g per 10-11 g d’acqua, macinatura molto fine, tempo di estrazione 1:10 – 1:20 ha un gusto pieno, ricco e pesante associato a “Monk’s Point” di Thelonious Monk
Infine il V60, che assicura una tazza dall’acidità brillante, sfacciata, e vivace attraverso un metodo “ottimo per le tostature chiare ma a volte troppo “perfettino”” (1 g per 15-17 g d’acqua, macinatura medio fine, tempo di estrazione 2:30 – 3:00’ ) è proprio come “Manteca” di Dizzy Gillespie
La guida completa alle estrazioni è scaricabile qui .
Quanto all’idea, ci ha convinto. Rifaremo.
Anna Muzio
Giornalista
Da vent’anni scrivo nell’incrocio tra turismo, food e attualità per testate di settore e non.
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